Muovi Equilibri co-costruisce progetti di stampo riabilitativo-esperienziale che utilizzano l'arrampicata sportiva come metodo privilegiato per lavorare sui bisogni specifici di chi vive in contesti di cura e presa in carico socio sanitaria, come le Comunità Terapeutiche.
Costruiamo interventi educativi incentrati sulla pratica sportiva dell'arrampicata per rispondere ad alcune delle esigenze che spesso appartengono a coloro che cercano di emanciparsi dall'esperienza della dipendenza patologica, come quelle di autoaffermazione, indipendenza, libertà, ri-creazione e cambiamento.
Sono molti gli insegnamenti che mutuiamo dalla pratica dell’arrampicata che si prestano ad essere esportati in maniera pertinente come temi di lavoro nel trattamento rieducativo di soggetti con dipendenze patologiche: insieme a quello dell’equilibrio è centrale il tema del rischio, dello sviluppare consapevolezza nella sua valutazione/sottovalutazione, insieme alla dimensione del piacere e dei suoi confini.
Ma più in generale la dimensione verticale risponde al bisogno di incontrare il non regolato e il rischio: lavorando in modo da stimolare la gestione di una risposta consapevole a questo incontro, accompagnando cioè il soggetto nell’esperienza, mirando sia all’acquisizione di una consapevolezza attiva e critica che all’esportabilità in altri ambiti della vita (esperienza come potenziale apertura di nuovi orizzonti di possibilità), accogliendo ed ascoltando le emozioni nuove che scaturiranno dal contatto con l'inedito, ricollocandole e insieme facendone memoria.
Seguendo le orme di alcuni importanti esempi come l'associazione Equilibero di Padova, troviamo le basi teoriche nel campo dell'Adventure education, nell'incontro fecondo di più ambiti disciplinari, dalla pedagogia basata sull'esperienza alla psicologia, che in qualche modo convergono all'interno di quella che viene definita Montagnaterapia.
Il termine intende delineare, come spiegato da Guido Scoppola:
“un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura e alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità; esso è progettato per svolgersi, attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell'ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna. […]
Nella Montagnaterapia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli interventi socio-sanitari si integrano con le conoscenze culturali e le attività tecniche proprie delle discipline della montagna.”
L'obiettivo non è quindi la creazione di un’esperienza educativa isolata, ma la proposta di un'attività a carattere fortemente esperienziale integrata con gli interventi psicologici e socioeducativi già in atto all'interno della prospettiva di presa in carico globale propria della Comunità Terapeutica.
Questo avviene tramite l’utilizzo corretto di strumenti di elaborazione e valutazione di impatto dell'intervento, l'adozione di metodologie appropriate, di una specifica formazione degli operatori e della verifica degli esiti.